09 luglio 2016

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CORRIERE DELLE ALPI

Il collegamento sciistico, sinergia che funziona

Quando sarà pronto, porterà enormi vantaggi all’economia di Padola e dei dirimpettai

COMELICO SUPERIORE.

Ci vorrà un po’ di tempo (non si sa quanto) ma, quando tutto sarà finito, il collegamento sciistico tra Comelico e l’Alta Pusteria sarà davvero imponente: due nuovi impianti di risalita da Valgrande a Collesei (passo Monte Croce Comelico) e da Valgrande ai Tre Picchi; tre nuove piste che scendono da passo Monte Croce, dai Tre Picchi e dalla pista Campo verso Valgrande; un investimento totale tra pubblico (Comune di Comelico Superiore) e privato (l’imprenditore Senfter; o, meglio, la nuova società “Drei Zinnen”) per oltre 40 milioni.

Per realizzare un unico grande carosello con centinaia di chilometri di piste, senza mai scendere dagli sci. Eppure sembra ieri quando, nei primi anni 2000, la società Alta Val Comelico di Padola, decideva di fare “il grande passo” sostituendo il vecchio ski lift che serviva la pista Tabiadel con una seggiovia quadriposto a sganciamento automatico e con la nuova pista Pies. Furono raccolti con l’azionariato popolare oltre due milioni di euro, una cifra incredibile, resa possibile dal sacrificio di operatori economici, enti vari, semplici cittadini. Negli anni successivi però fu presto chiaro che i proventi dei passaggi sull’impianto (anche 300.000 euro/anno) riuscivano a coprire solo le spese di gestione, mentre gli interessi dei mutui necessari per completare il lavoro hanno eroso ogni anno di più il capitale sociale fino alla soglia del fallimento. Qui entra in scena Senfter che, con i suoi soci, costituì la “Nuova Alta Val Comelico” che rilevò tutte le attività e passività della società padolese. Questa operazione fu resa possibile dal reciproco vantaggio che derivava alle due realtà confinanti; da un lato la società di Comelico Superiore non poteva evidentemente far fronte agli oneri per mantenere gli impianti, dall’altro Senfter e i suoi soci avevano bisogno di nuovi spazi per espandere il carosello sciistico incentrato su Monte Elmo, Croda Rossa e Versciaco, che dava i primi segni di eccessivo affollamento di sciatori nella stagione invernale. Tuttavia il “matrimonio” tra Padola e Pusteria è stato reso possibile dall’intervento indispensabile del Comune di Comelico Superiore che, ancora nel 2012, condivideva e sosteneva il progetto “Collegamento aree sciabili Comelico – Hocpustertal -ASSET n.1” decidendo di utilizzare parte dei fondi ODI per le aree di confine per finanziare le opere collaterali agli investimenti dei privati. Così fu realizzata prima la nuova pista “Europa unita” e poi la recente pista Campo. Il programma dell’amministrazione guidata da Mario Zandonella fino al 2014 è stato poi ripreso dal sindaco Marco Staunovo, con qualche adeguamento. Il primo impianto per cui partiranno i lavori è quello che collega Valgrande a Collesei. Il Comune è ancora in attesa degli ultimi adempimenti burocratici per l’impiego dei fondi ODI, mentre la Drei Zinnen è pronta a partire. Inutile dire che il completamento di questo ambizioso progetto di collegamento sciistico tra Veneto e Alto Adige, rappresenta una speranza di sviluppo socio economico non solo per l’area di Padola, ma di tutto il Comelico e dell’Alto Cadore.

Livio Olivotto